I contributi versati alle forme di previdenza complementare dal lavoratore e dal datore di lavoro (o committente) sono deducibili dal reddito complessivo dichiarato per un importo non superiore a 5.164,57 euro.
ESEMPIO: per un lavoratore che versa alla previdenza complementare contributi pari a 1.000 euro ed è tassato con aliquota marginale Irpef del 23 per cento, il costo effettivamente sostenuto dal lavoratore sarà pari a 770 euro, con un risparmio fiscale pari a 230 euro.
Flessibilità dei fondi pensione: considerando congiuntamente le possibilità di accedere a parte o alla totalità dei soldi versati prima del pensionamento, i fondi pensione, pur costituendo un accantonamento finalizzato al “lungo periodo” si dimostrano una soluzione molto flessibile.
Le casistiche riguardano necessità derivanti da:
Le anticipazioni possono essere richieste in più tempi successivi a condizione che non eccedano mai il 75% della posizione individuale tempo per tempo maturata e comunque mai il 30% per le “ulteriori esigenze”.
Motivazione |
Quando |
Quanto |
Spese sanitarie |
In qualsiasi momento |
Max 75% |
Prima casa |
Dopo 8 anni |
Max 75% |
“Ulteriori esigenze” |
Dopo 8 anni |
Max 30% |